La seconda metà del mese di
ottobre è generalmente il
periodo ideale per andare a caccia di
castagne e
marroni. Questo frutto è infatti fra i protagonisti indiscussi della
stagione autunnale, oltre che
prodotto tipico e rappresentativo di alcune provincie italiane. La raccolta di castagne, tuttavia, pur rappresentando un ottimo
passatempo ma anche l’occasione per trascorrere un
weekend in compagnia e all’aria aperta, è un’attività che richiede un certo grado di
attenzione e la cui buona riuscita è legata all’adozione di diversi piccoli accorgimenti.
1. Innanzitutto, prima ancora di cominciare, è opportuno sapere che la raccolta libera è consentita soltanto nelle
zone boschive. È infatti assolutamente vietato entrare in riserve o coltivazioni di castagne, a meno che non sia il proprietario stesso ad acconsentire. Solitamente un luogo privato è caratterizzato dalla pulizia sotto e attorno alle piante.
2. È inoltre necessario munirsi di un
abbigliamento adeguato, ovvero scarponcini antiscivolo, guanti, pantaloni lunghi e calzettoni per evitare zecche e parassiti.
3. Una volta raggiunta la zona da perlustrare occorrerà
riconoscere i castagni. Si tratta di un’operazione molto semplice, innanzitutto perché in questo caso il terreno degli alberi è circondato da moltissimi ricci, e poi per l’aspetto caratteristico delle foglie, grandi, lunghe una ventina di centimetri e dai bordi seghettati.
4. A questo punto, una volta individuati i castagni, basterà
raccogliere i ricci caduti per terra, già maturi, e aprirli con l’aiuto di un bastone. In genere dentro un unico riccio si trovano due o tre castagne.
5. Le castagne raccolte andranno riposte in
contenitori che permettano ai frutti di
respirare. Bisognerà perciò evitare buste di plastica e preferire cestini di vimini o sacchetti di iuta.
6. Inoltre il processo di raccolta richiederà anche una certa selezione. Le castagne buone, infatti, sono quelle sode, turgide e intatte. I frutti troppo morbidi, invece, o caratterizzati da un guscio che presenti dei forellini, potrebbero contenere parassiti, mentre quelli polverosi e opachi potrebbero essere bacati.
Infine, è bene aver presente che castagne e marroni, pur essendo due varietà specifiche dello stesso frutto, presentano
caratteristiche e modalità di coltivazione molto differenti: le prime sono i frutti di alberi selvatici, i secondi di castagni coltivati. Inoltre, le castagne sono più piccole e hanno generalmente la forma della mezzaluna, ossia sono piatte da una parte e tonde dall’altra. I marroni, invece, di dimensioni più grandi, sono simili ad un piccolo cuore.
L’Italia può vantare un ricco paniere di
prodotti Dop e Igp legati alla castanicoltura, tutti da gustare: la
Castagna di Cuneo Igp, la Castagna del Monte Amiata Igp, la Castagna di Montella Igp, la Castagna di Vallerano Dop. Ma anche il Marrone del Mugello Igp, il Marrone della Valle di Susa Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop, il Marrone di Castel del Rio Igp, il Marrone di Combal Igp, il Marrone di Roccadaspide Igp, il Marrone di San Zeno Dop, il Marrone di Montenera Igp, la Farina di castagne della Lunigiana Dop e la Farina di Neccio della Garfagnana Dop.