09.10.2013
Il progetto di Fondazione Campagna Amica e scuola Severino Fabriani si rivolge ai giovani non udenti. La cura delle piante è diventato il fulcro dell’attività estiva e un servizio prezioso per chi abita nella zona
Tante volte abbiamo parlato di orti nelle scuole e a volte il messaggio educativo che vogliamo porre all’attenzione del lettore, pur nella sua importanza, può risultare ridondante. Tutti noi, infatti, abbiamo capito la rilevanza di un’attività di orticoltura per gli alunni. Oggi però vogliamo ritornare su questo punto perché tra le iniziative di Campagna Amica ne è nata una davvero singolare. Vi raccontiamo come è andata. Qualche mese fa chiama in Fondazione la professoressa Teresa spiegandoci che ha trovato i contatti su internet e che ha la necessità di un aiuto per capire come portare avanti il suo progetto di orticoltura nella scuola. Sin qui nulla di nuovo, finché non si palesa l’originalità dell’iniziativa.
Un approdo sicuro
La scuola infatti dal 2000 è uno degli istituti ISISS (Istituto Statale di Istruzione Specializzata per Sordi). Non solo. Sorge in uno dei quartieri più degradati di Roma alla periferia nord ovest della città. Qui convivono un miscuglio di etnie, di situazioni border line, vi è un alto tasso di criminalità e pochissimi servizi. La scuola naturalmente è divenuta così il punto di riferimento per molti tra cui numerosi ragazzi non udenti provenienti da tutta Roma. Per questo motivo al momento della chiusura estiva le professoresse hanno voluto che la scuola rimanesse aperta per gli alunni, in una sorta di centro estivo che offrisse un approdo sicuro per questi ragazzi. Ed il fulcro dell’attività è stato proprio l’orticello. Il problema è che le coltivazioni stentavano. Per questo, dopo una prima visita dei nostri tecnici, si è optato per una concimazione con il compost prodotto da Ama (l’azienda municipale dell’ambiente a Roma) ad una intensa attività di annaffiatura e alla eliminazione delle piante infestanti.
A lezione di insetti
I prodotti editoriali di Campagna Amica, poi, hanno avuto un successo strepitoso. In particolare i ragazzi sono rimasti affascinati dalla pubblicazione sui Bug hotel potendo riconoscere, tra gli insetti presenti nell’orto, le larve di coccinella alle prese con gli afidi. In una seconda visita si è pensato così di fare una breve lezione sugli insetti dell’orto. Si è parlato di api, bombi, vespe solitarie e calabroni. Ora l’orto verrà abbandonato per la chiusura di agosto ma già è in piedi un’idea progettuale con la Coldiretti di Roma affinché, quella che fino a pochi mesi fa poteva essere un’iniziativa estemporanea, diventi a tutti gli effetti il fulcro dell’attività didattica dei prossimi anni. E così i ragazzi non udenti ma anche tutti gli alunni potranno avere il loro percorso sensoriale in un orto, gioia per gli occhi, gusto per il palato e l’olfatto, da toccare e su cui profondere un po’ di sano sudore.
Articolo di Daniele Taffon tratto da "Il punto di Campagna Amica", n.27