Posta fra il mare, il monte Pellegrino e la corona di rilievi di Conca d’Oro, Palermo è una delle
città d’arte più belle e affascinanti d’Italia.
Vera e propria culla di alcune delle più grandi
civiltà del passato, da quella araba a quella normanna, il capoluogo siciliano è sinonimo di
ricchezza culturale e non solo. La città offre, infatti, un’abbondante varietà di
sapori e
profumi anche in tavola, dalla sfiziosa “
cucina di strada”, tra cui ricordiamo i famosi arancini di riso, ai più rinomati e apprezzati prodotti di pasticceria, come i cannoli o le cassate, solo per citare i più famosi.
Palermo, quindi, con il suo immenso
patrimonio artistico, le innumerevoli chiese e monumenti da visitare, si presenta come la meta ideale per un weekend culturale, riuscendo al tempo stesso a lasciare pienamente soddisfatti anche gli amanti della
buona tavola.
La visita della città può cominciare dalla
Cattedrale, uno dei monumenti più importanti che, frutto di un insieme di stili differenti, sintetizza perfettamente lo spirito e l’anima eterogenea del capoluogo siciliano. Si cede poi il passo al
Palazzo dei Normanni, anticamente Palazzo Reale e oggi sede dell’Assemblea regionale siciliana, dove le meraviglie dello stile bizantino si fondono con quelle dello stile islamico precedente. Tuttavia, ancora più suggestiva e affascinante, è la
Cappella Palatina, un trionfo di decorazioni e mosaici arabeggianti definito da Guy de Maupassant, nel suo “Viaggio in Sicilia”, “il più sorprendente gioiello religioso sognato dal pensiero umano ed eseguito da mani di artista”.
Fra le chiese della città, davvero numerose, da non perdere sono senza dubbio San
Giovanni degli Eremiti e la
Chiesa della Martorana, La prima, di epoca normanna, rappresenta uno dei più significativi edifici medievali e simbolo della città, mentre la seconda, una delle chiese più antiche di Palermo è costruita sullo stile delle contemporanee chiese bizantine.
Per conoscere, però, la Palermo più popolare e attuale bisognerà fare un tuffo nei principali
mercati cittadini, dalla
Vuccirìa a
Ballarò e
Borgo Vecchio, luoghi ideali per il primo approccio alla cosiddetta “
cucina di strada”. Si potranno così gustare le panelle, frittelle di farina di ceci, gli arancini di riso, o ancora un altro piatto tipico, il pane
ca’ meusa (milza). Per fare scorta di prodotti e gustare le prelibatezze locali, inoltre, potrebbe essere utile fare un salto in una delle
botteghe o dei
ristoranti di Campagna Amica. Il menu palermitano dà poi spazio anche a soluzioni più classiche, come la pasta con le sarde
ca muddica (mollica) e broccoli. Fra i secondi piatti tipici, invece, imperdibili sono le sarde a beccafico in agrodolce, farcite con uva passa, pinoli, scorza d’arancia e zucchero. Infine, per concludere piacevolmente l’esplorazione enogastronomica della città, un piccolo tuffo nei dolci della pasticceria siciliana è d’obbligo. Fra ricotta e pasta di mandorle, dai cannoli, ai frutti di Martorana, alla cassata, la scelta è davvero ardua.
Con qualche ora a disposizione in più è, inoltre, molto interessante visitare anche l’
entroterra palermitano, spostandosi verso cittadine come
Monreale, celebre per il Duomo normanno, o Cinisi, caposaldo della produzione casearia palermitana. Tutto ciò, naturalmente, passando per le
fattorie di Campagna Amica.
Per gli acquisti a chilometro zero, invece, Palermo offre ai propri visitatori ben due
mercati: un primo mercato nella centralissima via Roma e un secondo sullo sfondo del giardino di Villa Sperlinga.