29.08.2013
?Se le perdite provocate dall’avaria per effetto dei danni diretti (1,1 milioni gli abbattimenti programmati di galline, ai quali si aggiungono 18mila tacchini) e quelli indiretti (vincoli di movimentazione adottati a scopo precauzionale) superano i dieci milioni di euro, è fondamentale evitare psicosi ingiustificate che nel passato hanno danneggiato pesantemente un settore produttivo importante per l’economia e l’occupazione in un momento già difficile per il Paese. La tempestiva adozione di tutte le misure necessarie con il supporto dell’Unione Europea, ma anche le assicurazioni sull’assoluta assenza di pericoli per l’uomo dal consumo di carne di pollo o uova hanno finora evitato che si verificassero effetti sugli acquisti di mercato in un settore in cui l’Italia è il secondo produttore europeo dopo la Francia con quasi 13 miliardi di uova e 1,2 milioni di tonnellate di carni avicole per un fatturato totale di 5,7 miliardi di euro.
Per dare informazioni chiare e corrette al consumatore, il Servizio Sanitario Regionale dell’Emilia Romagna ha pubblicato sul suo sito istituzionale una pagina dedicata alle domande e risposte più frequenti sull’influenza aviaria [leggi] in cui viene chiaramente spiegato, tra l’altro, perché non esiste alcun rischio per l’uomo nel consumo di pollo o uova e quali precauzioni adottare se si possiede pollame per consumo personale.