Crescono nelle Marche i
consumatori di vino, in
controtendenza rispetto al resto dell’Italia. L’analisi viene dalla
Coldiretti in vista di
Cantine Aperte, che
domenica 26 maggio interesserà 1.000 aziende in tutta Italia con una serie di iniziative di degustazione. Sulla base degli ultimi dati
Istat relativi al 2012, le persone che hanno dichiarato di aver bevuto vino almeno una volta nel corso dell’ultimo anno sono il
58,3 per cento, contro il 55,9 per cento del 2011, mentre a livello nazionale sono scesi dal 53,3 per cento al 51,9. Una percentuale che colloca le
Marche al terzo posto per numero di consumatori, dopo la Liguria e il Veneto. Va però sottolineato che in quasi il novanta per cento dei casi si oscilla da un massimo di
1-2 bicchieri al giorno, magari a pasto, a un consumo più saltuario.
Il segno che il vino è divenuto l’espressione di uno
stile di vita "lento", attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi da contrapporre proprio all’assunzione sregolata di alcol. Si tratta di un
cambiamento che occorre riconoscere per evitare il rischio di una dannosa criminalizzazione, mentre è necessario investire nella prevenzione promuovendo la conoscenza del vino con il suo legame con il
territorio e la
cultura, a partire proprio dalle giovani generazioni. Un’opera che le aziende vitivinicole marchigiane stanno portando avanti ormai da anni attraverso
degustazioni e momenti di
sensibilizzazione dei consumatori. Secondo i dati, diminuiscono anche i casi di chi presenta almeno un comportamento di abuso di alcol in generale: da 14,5 per cento a 14,3 per cento. D’altro canto, tra i tipi di consumo a rischio, cresce il fenomeno del binge drinking, il bere non spesso ma molto, legato alla diffusione di cocktail superalcolici e “alcolpops”, bibite che contengono spesso vodka e rum mascherate da innocui analcolici, favorendo gli eccessi e il bere fino ad ubriacarsi.